“Tutti i bambini sono degli artisti nati; il difficile sta nel fatto di restarlo da grandi.” 
Pablo Picasso


L’Arteterapia e i BAMBINi 
L’attività arteterapeutica trova un terreno particolarmente fertile nel lavoro con i bambini. La dimensione ludica dell’atto creativo favorisce il rapporto con gli aspetti fisici-manipolativi del materiale. La libertà di espressione del bambino attinge ad un immaginario per il quale non esiste il concetto di inverosimile e tutto si può esprimere attraverso il linguaggio artistico. 
Durante l’infanzia è più facile affrontare emozioni, desideri, speranze, dubbi e paure in modo indiretto; il contesto dell’arteterapia permette di esprimere quello che il bambino prova in quel momento, nel modo in cui può e senza l'uso delle parole. 
L’arteterapista ha il compito di mediatore nel far tradurre al bambino in immagini i suoi pensieri, accogliendolo e contenendolo in zona sicura.


L’Arteterapia e gli adolescenti
L’identità dell’adolescente è “in costruzione” e la sua crescita è caratterizzata da fratture e discontinuità, gratificazioni e frustrazioni, desideri e aspirazioni. 
La tensione verso il cambiamento spesso si manifesta con l'irrequietezza tipica dei ragazzi, mentre a volte è contrastata da immobilità, chiusura e irrigidimento. Altrevolte ancora le due tensioni coesistono e si manifestano a fasi alterne, imprevedibili e improvvise. 
Nel contesto arteterapeutico i ragazzi possono esprimersi agendo e possono elaborare concretamente le contraddizioni dei vissuti emotivi e affettivi tipici dell’età. Il fatto che nessuno manifesti giudizi né preferenze estetiche nei confronti dei lavori altrui facilita ciascuno a sviluppare la propria individualità e ad esprimersi liberamente nel gruppo.
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