Arteterapia/ar·te·te·ra·pì·a/ = sost. femm.
“insieme di pratiche professionali di matrice artistica finalizzate a promuovere le risorse creative degli individui, dei gruppi e delle comunità per sviluppare benessere personale e sociale, che abbia come linguaggio di vertice quello dell’arte plastico-pittorica e visiva” (fonte APIArT - Associazione Professionale Italiana Arteterapeuti)
L' Arteterapia si configura come una relazione non verbale tra arteterapista ed utente/i per mezzo dell’opera creata (disegno, pittura, scultura ...etc). Il processo creativo di ciascuno e l’opera realizzata sono modalità dell’espressione di sé. Il ruolo dell’arteterapista è pertanto di supporto all’attività creativa dei partecipanti, senza intervento diretto.
Non è richiesta alcuna competenza artistica per partecipare perché ciascuno è creatore, anche nel suo non fare. Nell'Arteterapia è assente ogni componente interpretativa o di attribuzione di un senso univoco all’immagine prodotta.
L’approccio arteterapeutico proposto è quello fenomenologico. L'attenzione viene posta sul "qui ed ora" della relazione tra partecipante e arteterapista, tra partecipante ed opera prodotta, tra partecipante e gruppo (nel caso di laboratori di gruppo). Pari importanza è data all'opera prodotta e al processo creativo, entrambi necessari per la comprensione del percorso creativo di ciascuno. L'arteterapista promuove l'osservazione delle opere da parte dei partecipanti in modo attivo. 'Vedere' è infatti inteso come atto creativo, che percepisce la realtà, la indaga, la struttura e conosce il mondo.